Cambiamento climatico, siccità, transizione energetica e decarbonizzazione sono temi di grande attualità che fanno ormai parte della nostra quotidianità.
Ne sentiamo parlare dappertutto: in televisione, sui giornali, online.

Tematiche che sono fortemente collegate tra di loro: il cambiamento climatico in atto ci sta spingendo a trovare sempre di più soluzioni sostenibili che ci permettano di salvaguardare l’Ambiente e di tutelare la nostra sopravvivenza nel Pianeta.

Soluzioni efficaci che devono trovare applicazione anche nel settore industriale ed energetico.
Il comparto dell’energia, infatti, secondo i dati diffusi dall’Unione Europea, è il principale responsabile della anidride carbonica emessa in atmosfera, con ben il 77,01% del totale.

A seguire troviamo il settore dell’agricoltura con il 10,55% e il 9,10% dei processi industriali e dell’uso dei prodotti. Mentre in ultima posizione c’è il trattamento dei rifiuti con il 3,32%. 

Ciò ne consegue che per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera e combattere di conseguenza il climate change è necessario intervenire nel breve periodo nella produzione dell’energia, focalizzandoci perciò su delle soluzioni più sostenibili che eliminino in modo graduale l’utilizzo di combustibili fossili, tra i quali il carbone, il petrolio e il gas.

La transizione energetica in atto, che ha l’obiettivo di sviluppare un’energia più pulita ed ecofriendly, sta portando le più importanti Istituzioni, tra le quali l’Unione Europea verso la decarbonizzazione.

Che cos’è la decarbonizzazione?

La decarbonizzazione consiste nella volontà di ridurre il più possibile l’emissione nociva di anidride carbonica (CO2), sia in ambito industriale sia in quello domestico, attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

L’obiettivo perciò è quello di ridurre nel tempo il rapporto tra le emissioni di gas serra di ogni singolo Paese e la quantità di energia consumata nello stesso arco di tempo.
Per riuscire a raggiungere questo risultato si può scegliere di utilizzare fonti fossili in quantità molto ridotta, privilegiando l’utilizzo di gas naturale in sostituzione al carbone, oppure di decidere di sostituire definitivamente le fonti di produzione fossili con quelle rinnovabili tra cui la biomassa, il fotovoltaico e l’eolico come ha deciso di procedere la Commissione Europea attuando il Green Deal Europeo.

Qual è l’obiettivo del Green Deal Europeo?

L’obiettivo del Green Deal Europeo è quello di far diventare l’Unione Europea il primo continente al mondo ad impatto climatico zero entro il 2050.
L’Europa sta cercando di adottare una serie di manovre in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità in modo tale da ridurre le emissioni nette di gas effetto serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Per riuscire a realizzare tutto ciò è importante andare ad implementare tutte quelle soluzioni naturali utili ad assorbire la CO2 emessa e contenere il più possibile le emissioni.
A tal proposito uno degli obiettivi del Green Deal è proprio quello di piantare entro il 2030 su tutto il territorio dell’UE 3 miliardi di nuovi alberi.

continente a zero emissioni

Primo continente ad impatto climatico zero

emissioni co2

- 55 % emissioni di gas serra entro il 2030

alberi

3 miliardi di alberi piantati entro il 2030 sul suolo UE

Il ruolo dell’Italia e delle PMI

L’obiettivo dell’Italia in merito alla decarbonizzazione è quello di ridurre entro il 2030 del 33% le emissioni inquinanti rispetto a quelle del 2005.

Da uno studio condotto dalla Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) il 60% delle emissioni di CO2 provenienti dal settore manifatturiero e delle costruzioni è riconducibile alle piccole medie Imprese.

Per questo motivo negli ultimi anni, per rimanere al passo con il cambiamento e la transizione energetica in atto, un’impresa su due ha iniziato a puntare sull’energia verde e ben l’86% ha eseguito almeno un intervento di efficientamento energetico.

Quali sono i vantaggi del Green Deal e della decarbonizzazione?

Tra i principali vantaggi del Green Deal come afferma la Commissione stessa troviamo:

  • aria e acqua pulite e di conseguenza un suolo sano e una maggiore biodiversità
  • edifici ristrutturati ed efficienti sotto il profilo energetico a zero emissioni inquinanti
  • alimenti più sani e prodotti più duraturi che possono essere riparati, riciclati e riutilizzati
  • trasporti pubblici più green e di conseguenza meno inquinanti
  • energia più pulita ed ecofriendly
  • posti di lavoro e formazioni professionali adeguati alle esigenze future della transizione ecologica focalizzati sulla sostenibilità ambientale
  • un’industria più consapevole e di conseguenza più competitiva e resiliente

Il vantaggio principale invece della decarbonizzazione è quello di diventare completamente indipendenti dai combustibili fossili per diventare climaticamente neutrali entro il 2050.

Cosa significa neutralità climatica?

La neutralità climatica consiste nel raggiungere un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento dei gas serra, riducendo principalmente la loro generazione, perseguendone la cattura attraverso pozzi naturali quali suolo, foreste, oceani e promuovendo la compensazione tra settori.

Tra le fonti energia rinnovabili che si stanno prendendo in considerazione per raggiungere la decarbonizzazione e diventare carbon free troviamo:
il vento per produrre energia eolica, il sole per produrre energia solare e fotovoltaica, le risorse geotermiche di cui la Terra è ricca, l’acqua attraverso l’utilizzo delle risorse di acqua salata per sfruttare l’energia del moto ondoso del mare per creare elettricità ed infine l’idrogeno.

La scelta dell’idrogeno

La transizione energetica sta incoraggiando lo sviluppo di soluzioni energetiche attraverso l’utilizzo dell’idrogeno, il quale non è considerato una fonte di energia come molti credono, ma consiste in un vettore energetico e che, se ricavato attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili, è al 100% green

L’idrogeno entrerà a far parte anche del settore del riscaldamento industriale e non solo, esso permette infatti di immagazzinare e fornire grandi quantità di energia senza generare emissioni di CO2.  

Proprio per questo motivo L’Europa l’ha definito come “essenziale per sostenere l’impegno dell’Unione europea di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e gli sforzi globali di attuazione dell’accordo di Parigi, perseguendo al contempo l’obiettivo inquinamento zero”.

idrogeno

Carlieuklima e l’idrogeno

Carlieuklima è da sempre impegnata a creare soluzioni di riscaldamento e raffrescamento industriale al passo con i tempi e in un’ottica di sostenibilità e tutela per l’Ambiente.

Per questo motivo il Reparto di Ricerca e Sviluppo in questi mesi è impegnato a portare avanti tutte le prove necessarie per poter rendere i sistemi di riscaldamento ad irraggiamento a nastri radianti EUCERK pronti all’utilizzo di questa preziosa risorsa.

Vuoi sapere se EUCERK può funzionare ad idrogeno? Continua a seguirci per scoprirlo.  

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